Il vuoto di potere lasciato dalla morte di re Edoardo nel 1066 diede il via a una delle più sanguinose lotte per il trono della storia Europea.
L’isola britannica fu invasa prima da Harald III, re di Norvegia, e in seguito da Guglielmo di Normandia. A fermare la prima ondata norvegese fu Aroldo II Godwinsson, re dei Sassoni, il quale poi guidò l’esercito britannico in quella che divenne una delle più famose battaglie di Inghilterra, Hastings. Durante la schermaglia, Aroldo fu ferito da una freccia che gli trafisse un occhio; vedendolo a terra, le truppe si videro sconfitte e lasciarono spazio al dilagare della cavalleria di Guglielmo di Normandia. I Normanni vinsero rapidamente e, una volta catturato Aroldo, lo decapitarono e tagliarono a pezzi il suo corpo, sorte che toccò anche a molti dei soldati sassoni rimasti sul campo di battaglia. Una delle ragioni principali per la superiorità della forze normanne stava nella leva feudale utilizzata per reclutare le truppe: i nobili parteciparono alla guerra portando i propri cavalli e si equipaggiarono con armature pesanti che la fanteria sassone faticò a penetrare.
In seguito a questa vittoria, Guglielmo prese il soprannome di Conquistatore e decise di far costruire una nuova abbazia ad Hastings sul campo di battaglia per onorare Dio, da lui ritenuto ragione della buona sorte.
Guglielmo divenne re e diede vita al capitolo di storia anglo-normanno delle isole riallacciando durante il suo regno il legame tra Bretannia ed Europa. Negli anni successivi iniziò la ristrutturazione del potere economico, politico e militare dell’Inghilterra.