All’inizio del tredicesimo secolo, il califfo Al-Nasir firmò una tregua con re Alfonso VIII di Castiglia.
Questo però non fermò le ire dei sovrani cristiani iberici che volevano espellere dalla regione i musulmani una volta per tutte. Nel 1212, Castiglia, Leòn, Portogallo e Aragona misero insieme un esercito formato da oltre settantamila uomini e iniziarono la cosiddetta crociata di Spagna.
Le battaglie iniziarono con incursioni minori in Jaén e Murcia ma in breve tempo le forze cristiane riuscirono a riconquistare le regioni di Caltrava e Alarcos per poi fermarsi nel piano di Las Navas.
Il califfo però stava avanzando nel verso opposto con oltre centomila soldati ed era riuscito a espugnare il forte di Salvatierra. Grazie alla esperta guida di un pastore del luogo, l’esercito cristiano riuscì a cogliere di sorpresa il fianco musulmano iniziando la battaglia.
Le due parti centrali degli schieramenti si trasformano velocemente in una mischia senza alcun ordine e Alfonso usufruì di questa opportunità inviando all’attacco la cavalleria, la quale sfondò le file andaluse e aprì la via per la vittoria cristiana.
Gli eserciti spagnoli e portoghesi catturarono oltre trentamila prigionieri e la vittoria a Las Navas segnò la svolta nella guerra per la riconquista della penisola iberica.