Marco Porcio Catone nacque nel 234 a.C e visse fino al 149 a.C. In quegli anni, la città di Roma e l’intero impero stavano passando tramite uno dei periodi di conquista e cambiamento più importanti della propria storia: venne completata l’espansione nel Mediterraneo, furono applicate molte modifiche alla vita politica e sociale.
Catone fu da sempre un forte sostenitore del tradizionalismo romano e quindi molto ostile alle nuove mode filosofiche e culturali filo elleniche. Il filosofo vedeva infatti nella cultura greca un pericolo incombente sulla struttura e stabilità dell’impero.
La sua politica
La sua lotta però si estendeva alle differenze di classe e il suo odio fu sempre mirato sopratutto verso la famiglia degli Scipioni, fondatori del circolo scipionico e forti sostenitori dell’ellenismo. Le origini di Marco Porcio Catone erano plebee e per tutta la vita dovette lottare per elevarsi all’interno della società: da giovane lavorò nei campi e successivamente fu reclutato come soldato per combattere nella seconda guerra punica. La sua carriera politica ebbe inizio solamente dopo il ritorno dal fronte e, dopo aver completato il cursus honorum, riuscì a diventare console nel 195 a.C. Durante il suo mandato si batté contro Emiliano e Lucio Scipione. Catone completò il cursus honorum nel 184 a.C. venendo eletto censore.
Onore e dedizione
Fu ricordato da tutti per il suo rigore, la dedizione al lavoro e ai propri principi, ai quali si attenne per tutta la vita. Durante tutta la sua carriera politica combattè senza sosta per eliminare tutte le persone da lui ritenute non degne, sia per quanto riguarda il lavoro compiuto sia per la loro moralità e allineamento. Il suo secondo obiettivo fu quello di osteggiare lusso e sprechi imponendo anche tasse contro abiti costosi e schiavi utilizzati come concubini.