Il 13 luglio del 100 a.C., nacque nella capitale dell’impero romano Gaio Giulio Cesare. Il giovane era parte di una famiglia patrizia rinomata a Roma poiché discendente diretta di Iulo, uno dei figli di Enea, famoso eroe della battaglia di Troia.
Giulio Cesare era inoltre il nipote di Gaio Mario e, per cementare la fortuna della propria famiglia, sposò Cornelia, figlia di Lucio Cornelio Cinna, detentore di buona parte del potere politico all’interno del partito mariano. Il suo allineamento politico lo costrinse ad andarsene dalla capitale alcuni anni, avvenimento che lo spinse a completare rapidamente il proprio cursus honorum. In soli 7 anni, Cesare fu in grado di raggiungere l’esperienza e l’onore politico – militare che gli consentì di partecipare all’accordo segreto del Primo Triumvirato, stipulato con Crasso e Pompeo.
Il primo triumvirato e la conquista della Gallia
Cesare divenne console nel 59 a.C. e l’anno successivo si fece assegnare il proconsolato alla Gallia Cisalpina, il quale venne esteso poco dopo anche all’Illirico e alla Gallia Narbonese.
In soli 6 anni, Giulio Cesare riuscì, sia grazie all’acume militare sia tramite quello politico, a unificare la Gallia sotto la bandiera dell’impero romano. Il console offrì le truppe romane alle tribù del luogo come arma difensiva contro le invasioni dei popoli del nord e dopo lunghe e sanguinose battaglie finì per conquistare uno dei territori più ricchi e vasti d’Europa.
Proprio durante queste guerre, Cesare dimostrò di essere uno dei generali più geniali della storia oltre a essere un loquace interlocutore e un politico impeccabile.
I problemi con Pompeo e la guerra civile
La fama di Cesare si trasformò presto in un pericoloso problema per Pompeo il quale, alleandosi con il senato, decise di non rinnovare il consolato del generale obbligandolo a tornare a Roma.
Giulio Cesare tornò quindi in patria seguito dalle proprie truppe e attraversò il famoso Rubicone dando il via alla guerra civile contro le armate di Silla e Pompeo.
La prima grande battaglia fu quella di Farsalo nel 48 a.C. in cui Cesare sbaragliò Pompeo.
Nel 45 a.C. Cesare venne dichiarato imperatore a vita e iniziò subito le sue opere di riforma. Da subito, l’imperatore cercò di limitare il potere del senato e lo aprì anche a ceti fino ad allora non autorizzati a partecipare alla vita politica. Cesare mise in atto alcune misure a difesa dei cittadini più poveri e non capaci di lavorare, offrendo sussidi statali e la scelta di trasferirsi nelle colonie per avere un lavoro assicurato.